Sono tornate le bandiere a volare sul nostro cielo, i tamburi a rullare sulle nostre vie, le chiarine a squillare per annunciare un girono di festa. Sono tornate le frecce dopo due anni a sibilare nell’aria e i nostri colori a riempire piazza Garibaldi di gioia e di emozioni: è la festa di San Cerbone patrono della nostra città e della diocesi. Finalmente un po’ più liberi rispetto alle limitazione dello scorso anno a causa dell’imperversare della pandemia, abbiamo potuto celebrare la Festa di san Cerbone con grande impegno e partecipazione.
La festa religiosa quest’anno è stata anticipata al giorno precedente, sabato 9 perché il 10 ottobre cadendo di domenica non avrebbe permesso a tutti i sacerdoti di partecipare alla solenne concelebrazione in Cattedrale.
Quindi sabato mattina alle ore 10.30 il vescovo Carlo Ciattini, il sindaco Marcello Giutini e tutte le altre autorità militari, civili e religiose hanno atteso l’arcivescovo di Lucca Mons. Paolo Giulietti alle Fonti dell’abbondanza a cui è stato dato il benvenuto e processionalmente è stata raggiunta la Basilica Cattedrale dove l’arcivescovo di Lucca ha presieduto la Concelebrazione eucaristica. Una partecipazione oltre modo gradita quella del vescovo di Lucca città a cui siamo legati da fraterni vincoli di amicizia con la Compagnia dei balestrieri Lucchesi.
Numerosi i partecipanti come ogni anno: Il Prefetto, il Questore l’On. Luca Sani, i Comandanti Provinciali e locali di tutte le armi presenti sul nostro territorio, per Massa Marittima era presente il Tenente dei Carabinieri Giannetti, i rappresentanti della Società dei Terzieri. Presente una delegazione dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Presente tutto il clero diocesano, il vicario generale don boldrini, il parroco dell’Unità pastorale di Massa don Mirko Selwa e il rettore del seminario don Filippo Balducci che ha diretto il coro parrocchiale e per l’occasione ha composto un nuovo inno a san cerbone dedicato al vescovo Ciattini nel decimo anniversario del suo servizio episcopale alla nostra diocesi.
Nel suo saluto di benvenuto il nostro vescovo Carlo Ciattini, dopo aver ringraziato i presenti e l’Arcivescovo di Lucca ha sottolineato come la festa di san cerbone sia una festa di famiglia che vede riunite tutte le componenti della Comunità civile e religiosa della diocesi. Un festa che ci rende gioiosi e lieti perché siamo uomini della gioia e della festa.
La presenza del picchetto d’onore dell’Arma dei Carabinieri, dei Gonfaloni del Comune di Massa Marittima e della Società dei Terzieri Massetani e le bandiere dei Terzieri hanno creato una scenografia appropriata in cui la solennità della celebrazione si è svolta. L’Arcivescovo Paolo Giulietti facendo riferimento alle letture ha iniziato esortando a vivere secondo le beatitudini esplicitate nella bella pagina del vangelo conosciuta come “il discorso della montagna”. Dopo aver ricordato che i cristiani sono luce del mondo e sale della terra, il vescovo ha affermato che la memoria dei santi ci aiuta a riscoprire la differenza fra la luce e le tenebre ed ha sottolineato quanto la luce sia diversa dalle tenebre, e il sale quanto dia sapore a tutto ciò che nutre, sapore che il mondo senza il sale non avrebbe. Ha poi sviluppato una riflessione su due temi:la fedeltà e l’ospitalità. L’uomo oggi mette in discussione la sua fedeltà e spesso cede al tradimento e alle tentazioni. Oggi la libertà non fa i conti con la responsabilità a cui tutti siamo chiamati. Oggi facciamo i conti con una continua infedeltà che ci rende più fragili. Perché l’infedeltà ci lascia soli.
Spesso nel momento in cui l’altro è debole, fragile, quando non risponde più alle nostre aspettative, lo abbandoniamo. Insieme alla fedeltà il vescovo di Lucca ha ricordato che la tradizione cristiana aveva una grande cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza come ci ha insegnato san Cerbone. La cerimonia è stata chiusa dall’esecuzione del coro parrocchiale dell’Inno di san Cerbone composto da don Filippo Balducci.
Nel pomeriggio del 10 ottobre, dismessi i panni della festa diocesana, Massa ha indossato nuovamente le vesti della tradizione e della sua antica storia. Quattro i momenti significati della manifestazione: alle ore 15.00 il corteo storico ha raggiunto piazza Garibaldi per la disputa del “Trofeo di san Cerbone” gara di tiro con la balestra antica all’italiana. Successivamente i Terzieri Massetani hanno raggiunto la Basilica Cattedrale per rinnovare l’antica tradizione del dono del censo al Vescovo Carlo Ciattini e del cero alla tomba di san Cerbone, suggestiva cerimonia che per i suoi simbolismi rimanda al periodo più glorioso della storia della Repubblica massetana del XIII secolo. Al termine della celebrazione presieduta dal vescovo Ciattini si è tenuta la premiazione, da parte del rettore della Società dei Terzieri Angelo Soldatini, dei balestrieri vincitori di tutte le gare agonistiche annuali. Infine esibizione della Compagnia sbandieratori e musici sulla splendida piazza Garibaldi dove si affacciano tutti i più bei monumenti del XIII secolo simbolo di tutti i poteri della Repubblica Massetana che tutt’oggi conservano intatto il fascino della città medievale.
Il 27° Torneo di san Cerbone è stato vinto da Giuliano Fedeli, uno dei balestrieri veterani del Terziari di Cittanuova. Anche se la gara ha carattere individuale, e non porta onori al Terziere, però a Massa non si assopisce mai la rivalità agonistica fra i tre Terzieri di Borgo Cittanuova e Cittavecchai, e anche in questa occasione è stato sottolineato come tutti i primi cinque balestrieri classificati siano del Terziere bianco rosso: al secondo posto Mirko Benini, 3° Gianni Gori, 4° Fabio Fidanzi, 5° Lisa Berretti.
Dopo la proclamazione del vincitore il corteo storico è entrato in cattedrale dove dopo la recita dei secondi vespri di San Cerbone e delle litanie dei Santi il vescovo Carlo Ciattini ha salutato il sindaco Marcello Giuntini, il rettore Angelo Soldatini, i priori dei Terzieri Roberto Barni, Dino Montemaggi, Riccardo Bernardini e le autorità presenti fra cui il tenente Giannetti comandante della Tenenza dei Carabinieri di Massa e l’On Luca Sani.
Il vescovo Carlo, richiamando la figura di san Cerbone, ha esortato a non vivere in superficialità ma fare riferimento sempre alle proprie radici “che siano profonde affinchè anche in tempo di aridità possano nutrirci con sincere relazioni, autentici sentimenti, solidi affetti.” Alcune volte, ha continuato il vescovo a causa delle nostre fragilità e dei nostri limiti, dei nostri peccati, ci nascondiamo dietro a delle maschere per nascondere le nostre paure. Questo limita la comunicazione vera, le maschere che indossiamo ostacolano la relazione e la conoscenza fra le persone e impediscono la crescita della comunità. Quando noi ci travestiamo lo facciamo per coprire le nostre debolezze, i nostri errori.
Il vescovo ha poi continuato: “il peccato è buttare via la nostra vita, come quando si rompe qualcosa esclamiamo “peccato! Che si è rotto!”. Dobbiamo invece essere naturali perché abbiamo bisogno gli uni degli altri. Dobbiamo coniugare la libertà con la responsabilità. Massa è sempre stata ghiotta di libertà.”
Il vescovo poi ha esortato i Terzieri a continuare con costanza il progetto educativo verso i giovani, e la Società dei Terzieri a continuare a tramandare i valori della tradizione e della storia che hanno ancora tanto da dire al nostro presente. “Le persone dei Terzieri svolgano il loro impegno non per interesse personale ma per servizio, non per forza ma con disponibilità e amore. Massa Marittima. Il vescovo ha poi continuato: “l’accoglienza è relazione, è andare all’altro perché l’altro venga a noi e ci arricchisca. La vera povertà dell’uomo è privarsi dell’altro, uno spreco atroce che ci fa miseri.”
Nei loro interventi il sindaco prima e il rettore dopo hanno accolto l’esortazioni del vescovo. Il sindaco Marcello Giuntini ha affermato che Massa è una cittadina accogliente e lo ha dimostrato numerose volte. Facendo riferimento alle manifestazioni di questi giorni ha ricordato la presenza della Commissione Europea per l’attribuzione di Comunità Europea dello sport e al presenza di tante associazioni sportive tra cui una di disabili che attraverso lo sport tornano a vivere. Il sindaco ha espresso la sua soddisfazione per la numerosa partecipazione sia dei figuranti della Società dei Terzieri che delle persone. Un segnale della voglia di ripresa, del desiderio di stare insieme. La festa di san Cerbone ha sempre rappresentato un giorno di unità fra tutte le componenti della nostra comunità.
Il rettore Soldatini ha affermato che celebrazioni come queste hanno un valore se sono sincere, vere, sentite. Contrariamente se sono vissute indossando maschere anche queste celebrazioni perdono tutto il loro valore e significato. Ma il rettore ha detto che “noi crediamo in quello che facciamo, siamo qui a testimoniare le nostre passioni, la nostra appartenenza, i nostri valori.”
Con questa celebrazione si chiude il triennio della Società dei terzieri. Il rettore ha colto l’occasione per riassumere le cose più significative realizzate che hanno caratterizzato questo triennio. Sul piano agonistico le vittorie di tre tornei su quattro disputati con altre città. Sul piano organizzativo un lavoro legislativo straordinario che ha portato a notevoli trasformazioni della Società di Terzieri a causa dell’adeguamento alla normativa del Terzo settore.
Il rettore ha poi concluso: “Il primo obiettivo di questo triennio è stato quello di ristabilire relazioni positive e di ritrovare le ragioni fondamentali del nostro stare insieme fondate sulla lealtà, la cooperazione, la fiducia attraverso comportamenti di condivisione e rispetto. Credo che questo obiettivo sia stato raggiunto.
Ma le conquiste fatte, quelle grandi e quelle quotidiane non si raggiungono una volta per tutte. La nostra vita è piena di pericoli, trappole, tentazioni, fragilità. E’ quindi necessario sempre vigilare e mettere grande impegno per mantenere gli obiettivi e gli equilibri raggiunti. Non sarà mai merito di una sola persona ma della volontà di tutti perché o si vince tutti insieme o perdiamo tutti insieme.”
Successivamente il rettore Soldatini ha premiato tutti i balestrieri vincitori di tornei sottolineando quanto l’alto livello raggiunto dai nostri balestrieri e osservando come i tempi cambiano infatti per la prima volta abbiamo due donne premiate: Katerina Adas vincitrice del torneo di Lucca, e Lisa Berretti Campione nazionale a squadre. La cerimonia si è conclusa con il rito dell’incenso e l’omaggio dei rappresentanti della Società dei Terzeri alle spoglie di san Cerbone custodite nella preziosa Arca marmorea scolpita da Goro di Gregorio nel 1324.
Luciano Tonelli Torneo 4 Città Massa Marittima 18 luglio
Katerina Adas Balestrone 5 settembre Lucca
54° Torneo Nazionale FIB: 3 luglio Lucca
Gianni Gori Re della balestra
I 15 balestrieri massetaani Squadra Campione d’Italia 2021
Benini Mirko,
Berretti Lisa,
Costagli Maurizio,
Fedeli Giuliano,
Gabbrielli Cosimo Goiardo,
Gentili Patrizio,
Gori Gianni,
Magrini Manuele,
Iacometti Luca,
Pozzo Alessandro,
Salvadori Andrea,
Stanghellini Alberto,
Stanghellini Emanuele,
Toninelli Luano,
Zago Giancarlo.