Sabato 31 maggio 2014
ore 11 | Sala dell’Abbondanza
Presentazione del Drappellone del 112° Balestro del Girifalco.
Presentazione del dolce, fatto con ricetta autentica medievale, dedicato a San Bernardino (a cura dell’Associazione CIF).
ore 18 | Vie del centro storico
Partenza del Gruppo Comunale verso le sedi dei tre Terzieri.
Sfilata dei rappresentanti dei Terzieri verso il Palazzo Comunale, per l’estrazione dell’ordine di tiro nel 112° Balestro del Girifalco.
ore 19 | Piazza Garibaldi
Estrazione dell’ordine di tiro.
Esibizione Giovani Sbandieratori e Musici.
Domenica 1 giugno 2014
ore 10.00 | Piazza Garibaldi
Prove di tiro
ore 17.00 | Da Piazza XXIV Maggio, lungo le vie del centro storico e verso Piazza Garibaldi
Corteo Storico
ore 17.30 | Piazza Garibaldi
112° Balestro del Girifalco
Esplicazione della dedica del 112° Balestro
in onore di San Bernardino: “L’attualità del Messaggio di Pace di San Bernardino”.
La Pace e Bernardino sono un binomio inestinguibile, che deriva da essere Lui parola del Vangelo nel Mondo e divulgatore del Verbo di Gesù tra i popoli, frate dell’osservanza, fratello di Santo Francesco, l’alfiere della pace.
“Dio è trino e non può essere in Lui alcuna divisione, così dobbiamo accordare a sua similitudine vivere in una sola casa, in uno costumo, in una volere sanza niuna contraddizione tutti ordinati in volere bene e vivere in pace”.
Bernardino è ben consapevole che la sua parola mira ad un istitutio moralis che riguarda in primo luogo l’individuo e di riflesso tocca i maggiori problemi della società, l’amministrazione della giustizia, l’etica economica, i rapporti tra le fazioni politiche. Descrive la crudeltà e le catastrofi della guerra generata dall’egoismo, dalla malvagità e dai vizi capitali, mentre la sobrietà di vita è garanzia di pace. La pace per Bernardino è un bene che guida alla concordia e deriva da un profondo amore, dall’amore per l’uomo, per tutti gli uomini. La gioia del soccorso fraterno che leghi l’uomo all’uomo.
Le sue peregrinazioni tra le genti italiche sono sempre caratterizzate da missioni ed esortazioni alla pace: “cerca pace città di Siena cerca pace”, “Siena città mia cerca la pace di fuori con tutte le creature e anco che tu perseveri dentro”.
Esorta e ottiene pace a Perugia: “…così subbito tornarono al bene come vidi io e ne ebbi meraviglia…”.
A Cremona ristabilì pace tra le fazioni. L’ultimo suo viaggio verso l’Aquila era un viaggio per la pace interna di quella città e dove per quella sua santa missione morì.